RECENSIONE - Hyrule Warriors: Il preconcetto del musou

WiiU 

È da qualche giorno out Hyrule Warriors, un tentativo coraggioso e rischioso da parte di Nintendo e Koei Tecmo di proporre il mondo di Zelda in chiave musou alla ricerca del successo commerciale fra le amiche mura nipponiche, entro le quali questa tipologia di action è molto apprezzata,
contrariamente a quanto accade invece in occidente il cui mercato è da sempre poco avvezzo a digerirne le caratteristiche.

Hyrule Warriors è il musou che mette finalmente tutti d'accordo?
No, le critiche negative dell'occidente anche questa volta non si sono fatte attendere, e più che al prodotto a sè considerato, sono apparse più che mai in questo caso dirette proprio all'essenza stessa dei musou, prescindendo del tutto dal rispetto di concetti come “la differenziazione di genere”, dagli obiettivi “alternativi” che questo ramo dei giochi di azione persegue e dalle relative pretese nutrite dal pubblico di riferimento, oggettivamente esistente e, per questo solo fatto, rispettabile.

Chi ha acquistato o acquisterà Hyrule Warriors sarà davvero destinato a riscoprirsi con in mano un prodotto mediocre?
Scopriamolo insieme, fissando innanzitutto quei necessari presupposti per un corretto inquadramento che ho capito in questi giorni non essere poi davvero così diffusi ed acquisiti, soprattutto tra la volubile stampa di settore.



Che cos'è davvero un musou?

In Hyrule Warriors, così come in qualsiasi musou che si rispetti, ogni livello di gioco è un vero e proprio campo di battaglia, con tanto di vari avamposti e presidi atti a consegnare una composizione della mappa simile a quella di uno strategico sebbene l'importanza da riversare nelle tattiche “napoleoniche” sia solo marginale.
E' infatti importante impossessarsi e mantenere il controllo di alcune zone, in primis quelle limitrofe al nostro accampamento che ad ogni costo non deve essere conquistato dai nemici, pena il game over; più zone della mappa si controllano inoltre, più le nostre truppe, gestite completamente dalla CPU, sono motivate e resistono agli innumerevoli assalti nemici.
Tutta l'importanza della strategia si esaurisce qui, non abbiamo specifici strumenti di controllo della stessa a nostra disposizione ed il musou si riduce infatti a tutti gli effetti ad un action con varie combo e meccaniche del genere. A restare ben distinte sono però la scala dell’azione, le vie alternative di cui il game design si serve per torchiare le meccaniche, e le corde emotive che questo specifico gameplay vuole andare a toccare.

Procediamo per gradi.

Si può controllare un solo personaggio che sostanzialmente in solitaria provvede a sgominare i plotoni avversari, le truppe alleate infatti rivestono un ruolo più di protezione delle aree conquistate che non di aiuto concreto per liberarne di nuove (vi riescono sporadicamente).
Dobbiamo dunque batterci contro folle e folle di nemici ed il gusto del musou sta tutto nel killarle nel modo più scenico e veloce possibile, i nemici sono del resto notoriamente molti e più si tergiversa più veniamo attaccati, subendo innanzitutto in veste di pg giocabile sul campo ma anche e soprattutto per ciò che concerne le zone della mappa in nostro possesso; della resistenza delle nostre truppe non c'è da fidarsi granché, può capitare spesso di dover tornare a rimpossessarsi di zone perdute.


Ogni mappa ha le sue missioni da portare a termine pena il game over e ancora una volta, come è tradizione del genere, difficilmente si discostano molto fra loro: è un continuo di conquista/proteggi quell'area, evita la ritirata del tuo alleato, sconfiggi il nemico X, il boss Y; a farla da padrone è insomma quella monotonia di obbiettivi che poco si sposa con i gusti occidentali.
La voglia di proseguire nei musou deriva dal voler scoprire nuove mappe, completare minuziosamente uno stage, sbloccare personaggi e far volare in aria ancora una volta centinaia di nemici ed in questo Hyrule Warriors riesce molto bene.


Crescita e combat system 

Il gioco in esame offre personaggi estremamente diversificati l'uno dall'altro in tipologie di attacco e parco mosse, queste ultime decisamente spettacolari e galvanizzanti nell’uso. La buona diversificazione sopperisce al numero di avatar giocabili piuttosto basso per gli standard del genere, inclusi nel prezzo ce ne sono infatti solo tredici, più due che verranno aggiunti in occasione dell'aggiornamento gratuito previsto per il 15 ottobre; altri seguiranno in tempi successivi ma andranno acquistati a parte come DLC. Ad ogni modo, salendo di livello ed ottenendo nuove armi il parco mosse diventa ancora più ampio e vario, a ciò è da sommarsi la presenza di oggetti zeldiani (arco, rampino, bombe, pozioni ecc) da utilizzare nei combattimenti come nella saga main, codesti sono infatti indispensabili per affrontare determinati tipi di nemici ma risultano anche divertenti da abbinare nelle nostre coreografie di combo.


La citata crescita dei personaggi avviene attraverso livelli di stampo GDR, la progressione si realizza come è facile intuire usando un character il più possibile, ciò non implica tuttavia ridondanti e noiosi momenti di grinding al momento del passaggio ad un altro guerriero, per assottigliare la differenza fra personaggi più e meno usati è possibile infatti acquistare al tintinnio di rupie (la storica valuta dell’universo zeldiano) i livelli fino a non oltre quello massimo raggiunto dal nostro combattente maggiormente potenziato.
L’illustrata progressione così come il reperimento di nuove armi (che non possono essere switchate a missione avviata) plasmano lo stile del personaggio prediletto che nel suo progredire può mutare anche in modo sensibile.

Insomma a patto di avere un po' di fantasia e tempo a disposizione da dedicare alla conoscenza ed alla crescita di un personaggio, c'è di che divertirsi a gustarne i frutti dando vita sul campo a combinazioni devastanti, tanto che anche un appassionato di action impegnativi potrebbe trovare pane per i suoi denti e terreno fertile per il suo ingegno bellico.



Hyrule Warriors infatti, giocato ai livelli di difficoltà più elevati (ci sono 4 difficoltà di cui 2 difficili), sa essere ostico; ovviamente mai per via dei nemici comuni che sono come al solito poco svegli e fastidiosi solo perché presenti in gran numero, la sfida emerge semmai in occasione dei duelli coi leader di gruppo che sanno parare e vanno attaccati scoprendone i punti deboli, e ancor di più contro i boss che, come accennato, si caratterizzano per un certo retaggio zeldiano, ciascuno ha cioè il suo tallone d’Achille da svelare ed esporre a mezzo di uno dei gadget a nostra disposizione
Il bestiario rispetto ad un musou medio si fregia di un maggior numero di tipologie, ognuna con caratteristiche di attacco ben variegate e da fronteggiarsi a cervello ben connesso a dispetto di quanto i diffusi luoghi comune sul genere diano ad intendere; ciò è necessario per evitare di perdere troppo tempo prezioso nell'economica della battaglia stando ad esempio appresso al leader nemico di turno.

Si può parare, schivare e c'è la possibilità di attivare il tanto caro lock on sui nemici principali, ossia su capi presidi, capi avamposti, leader, boss, insomma su tutti tranne che sui minions comuni, scelta sensata considerato che proprio i duelli 1vs1 con i primi necessitano di focus sul singolo, a differenza delle mischie coi minions, domabili invece con le tante combo disponibili munite di effetti ad area. Da segnalare la presenza di due barre che, una volta piene, permettono l’avvio di mosse speciali.



Longevità, longevità, longevità


Il gioco si compone di varie modalità garantendo una longevità molto elevata:

- Leggenda, è la modalità storia, dalla durata stimabile attorno alle 7 ore;

- Libera ci consente di riaffrontare gli stage della modalità Leggenda senza dover seguire degli obbiettivi;

- Avventura è assieme a Leggenda la modalità principe del gioco, nella quale vengono proposte missioni a tema, collegate, e da scegliere in una schermata in stile Zelda 8 bit. Modalità che è bene affrontare perchè necessaria per sbloccare tutti i personaggi e le armi.

- Sfida, come il nome stesso suggerisce, consta di obiettivi da completare vincolati da regole ben specifiche e stringenti (Es. affronta tot nemici in un certo lasso di tempo, sconfiggi un nemico usando un determinato tipo di mosse ecc...).

Saranno necessarie dunque molte ore per spulciare davvero bene Hyrule Warriors, difficile quantificarle (in base al grado di approfondimento si oscilla dalle 50 a ben oltre il centinaio) ancor più considerando che sono in arrivo DLC (a pagamento) ricchi di contenuti fra nuovi personaggi e modalità; una politica che non ci sentiamo di promuovere ma che considerando il prezzo del gioco, 49,90€ + gli eventuali 15€ di DLC (che aggiungono un'altra bella fetta di gameplay fra nuove modalità, armi e personaggi) appare molto più accettabile di altre strategie commerciali attuate in giochi del recente passato, da Koei Tecmo in primis.


È necessario qualche chiarimento sulla modalità Leggenda, la prima che affronterete e quella che certamente decreterà l’amore a prima vista o meno col prodotto. La trama della codesta rispecchia ancora una volta i dogmi musou, è cioè come al solito poco più che un pretesto; è vero, si ripercorrono, le vicende della triforza, ma in modo piuttosto banale e senza mai quella spinta tale da ergere anche solo occasionalmente la narrazione a protagonista, di modo da vendere a prescindere il gioco ad un fan di Zelda; insomma chiunque non possa fare a meno di una trama intensa o si aspetta ed esige da questo spin-off l’atmosfera tipica del franchise, farebbe bene a girare al largo, non è certamente il prodotto che fa per lui.

Per affrontare un livello in modalità Leggenda si ha un tempo limite di 60 minuti, ma tranquilli si riescono a terminare anche in 1/3 del tempo; il limite largo serve per permettere ai più minuziosi completisti di perlustrare la mappa dettagliatamente alla ricerca di oggetti preziosi.


Che look!

Hyrule Warriors è anche l'occasione per vedere il mondo di Zelda in una chiave artistica più aggressiva; la mano Koei Tecmo si vede: qualche seno prospera in modo eccessivo, alcuni personaggi vestono pochi centimetri di stoffa, le new entry sono decisamente cliché giapponesi; tuttavia, anche e soprattutto per la radicale e pacifica distanza di genere che intercorre col brand madre The Legend of Zelda, personalmente, non ho riscontrato in questo spin-off sacrilegio per l’uso fatto della blasonata licenza Nintendo, ed anzi va riconosciuto il merito a Koei Tecmo di aver proposto personaggi davvero ben realizzati e dotati di un design interessante, tanto che probabilmente più di un fan si chiederà perché non adottare una direzione simile anche nel brand originale, sconcezze molto nipponiche a parte ovviamente (anche se va riconosciuto come queste si sposino sempre bene con i cazzotti).
Sopra la media per il genere anche le mappe di gioco che hanno tanto beneficiato dell’ispirazione dalle terre di Hyrule.
La presenza di location tratte dall’universo di Zelda risulta essere dunque un valore aggiunto del titolo; d'altronde chi non ha sperato di poter controllare un giorno un Link e percorrere certi ben noti luoghi munito di combo devastanti con cui fiondarsi al centro di epiche battaglia campali, e chi ancora non ha mai sognato di vestire i panni di Ganondorf e sfogarne tutta la potenza?


Le musiche che accompagnano il tutto poi sono ottime: gli arrangiamenti rock ed aggressivi dei themes del brand principale funzionano alla grande e risultano un serio valore aggiunto, capaci di infondere tanta adrenalina in più agli scontri.


Tecnicamente....

…il gioco se la cava abbastanza bene tanto da meritarsi il riconoscimento di top nel suo genere.

Soffre prevedibilmente di cali di frame rate, problema che giocando in single player non si presenta mai in misura insostenibile, tant'è che probabilmente i più distratti nemmeno se ne accorgeranno, mentre in multiplayer locale (si può giocare fino a 2 giocatori) la situazione si fa ben più negativa con un frame rate che davvero cala sin troppo in modo evidente e deleterio. Il dettaglio nelle ambientazioni non è al top e le routine di intelligenza artificiale dei nemici gestite da Wii U sono poca cosa, trattasi di pattern di modesto rilievo, d'altronde il genere musou è in assoluto, per numero enorme di nemici a schermo, frenesia dell’azione ed esplosioni a ripetizione fra le tipologie di vg più problematiche da mettere a schermo, ciò considerato il compromesso prestazioni-grafica raggiunto da Hyrule Warriors è soddisfacente.



In definitiva Hyrule Warriors fa bene, anzi benissimo, quello che è, il musou. 
Personaggi con mosse galvanizzanti e devastanti, belle mappe in cui calare situazioni belliche, tante ore di gioco (anche senza i DLC in arrivo) e musiche adrenaliniche ad accompagnare il tutto, confezionano una grandiosa jappofesta non priva di dignità e spessore ludico. 
Se siete appassionati del genere troverete in questo spin off zeldiano un must have, idem qualora foste incuriositi dai mosou ma non abbiate mai avuto il coraggio di giocarne uno, in tal caso anzi Hyrule Warriors è il titolo ideale (e lo è ancor di più se siete fan di Zelda) per esplorare questa tipologia di action; chi invece la odia, non ama gli action e si aspetta il clima magico e a suo modo unico respirato in un The Legend of Zelda o comunque cerca a tutti i costi una pregevole trama, passasse oltre, la sola presenza di Link, Ganondorf e Zelda non basterà a farne ai suoi occhi un titolo godibile.


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